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Il mito del NO: analizziamo uno dei più grandi equivoci cinofili

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Il mito del “no”

Quando si pensa all’educazione del cane uno dei primi capitoli che si ritiene di dover impostare è il NO.

Non è affatto un buon punto di partenza! Proviamo a capirne insieme il motivo.

Dire di no al cane è utile?

Quando un cane sente pronunciare dei suoni non ne riconosce il significato.

Questo è un elemento per molte persone poco chiaro. Facciamo quindi chiarezza con un esempio.

Se provassimo a dire ad un cane per la prima volta la parola “cactus” non riuscirebbe ad interpretarne il significato e di conseguenza non risponderebbe nel modo atteso ad esempio recandosi vicino al cactus in giardino o al contrario evitandolo. Questo vale sia per parole semplici che per frasi più complesse.

Oltre a questo fatto di tipo tecnico-cognitivo è ancora più utile fare una considerazione sul tipo di educazione che si pensa di dovere impartire ad un cane.

Come educare quindi un cane?

Cominciare un percorso educativo (e ancora prima una convivenza) pensando di dare un grande valore al NO evidenzia come  nell’immaginario comune ancora si pensi che educare significhi correggere ciò che di sbagliato sta avvenendo. In altre parole attendere che il cane sbagli e intervenire risolvendo il problema solo dopo che si è creato.

Per un cane invece la cosa più importante è comprendere quale sia il proprio compito all’interno del branco e quindi cerca di avere informazioni positive non negative.

Attendere che un cane faccia la cosa sbagliata per correggerla (con il NO) significa in realtà non investire nello spiegare quale sia la cosa giusta. Quando un cane comprende esattamente quale sia l’azione corretta da fare si impegna al massimo per svolgere quella.

Cosa possiamo fare noi proprietari di cani?

Il nostro ruolo quindi è fornire informazioni positive per fargli interpretare in modo più chiaro la realtà che lo circonda e le aspettative che nutriamo su di lui.

Più rapidamente si mette il cane nella condizione di conoscere le azioni da svolgere meno tenderà a fare cose per noi sbagliate.

Tutto questo risparmiando una buona dose di tensione e stress sia per noi che per il cane.

E’ quindi importante utilizzare una comunicazione comprensibile ed efficace che nel caso del cane si basa più sul gesti e azioni che su parole e relativi toni di voce

Quali sono le prime cosa da insegnare ad un cane?

Esistono cose molto più importanti del NO da insegnare ad un cane. Ecco le prime della lista:

  • Applicare le regole sociali nel branco
  • Riconoscere il profilo caratteriale del cane e utilizzare una gestione coerente con essa.
  • Usare una comunicazione chiara basata sulla gestualità.
  • Costruire la corretta progressione nei comportamenti utili alla quotidianità tenendo conto che i cuccioli hanno tempi di attenzione piuttosto brevi e maggiore insicurezza nelle situazioni non conosciute.

Rimane un’ ulteriore considerazione interessante da fare sul tempo necessario all’apprendimento.

Un’educazione basata sul correggere, proprio perchè inefficace, sembra dilungarsi per mesi o addirittura anni.

Un’educazione basata sul chiarire i compiti da svolgere con informazioni positive, se condotta in modo chiaro, richiede tempi molto più contenuti nell’ordine di giorni o al massimo settimane.

Se hai domande sull’argomento o su altri argomenti legati al tuo cane, iscriviti al nostro gruppo FACEBOOK CINOFILIA FACILE.

Troverai degli esperti a tua dispozione GRATUITAMENTE per chiarire i tuoi dubbi.

Alla prossima

Federico Fiori

Educatore Cinofilo Professionista

Fondatore de Il cane istruito

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