Ciao, oggi vogliamo parlarti di un argomento assai importante: il gioco del cane
Ne parleremo in modo semplice, facendoti capire come affrontare questo momento di divertimento assieme a lui.
Cercherò di farlo in modo schematico, così da rendere il tutto più scorrevole
Premessa – cos’è il gioco
Ogni proprietario di cane sa che giocare è un’attività positiva.
Oggi voglio raccontarti cosa rappresenta per la psicologia canina l’attività di gioco. Non si tratta infatti di un semplice passatempo per riempire momenti buchi della giornata ma di una vera e propria attività strutturata che crea relazioni di forte collaborazione tra i membri di un branco.
Per un cane infatti giocare equivale a cacciare per procacciarsi il cibo. In ambito naturale un branco da un elevatissimo valore a questa attività.
Per poterla compiere al meglio ogni membro del branco deve conoscere alla perfezione il suo ruolo nel “gioco”.
Scovare, inseguire, catturare e uccidere la preda sono le diverse fasi che costruiscono il comportamento predatorio di un branco di cani. I diversi tipi di gioco riprendono una o più di queste fasi.
Eccoti com’è il cane interpreta più comuni tipi di gioco che noi siamo soliti proporre:
- Lancio e riporto. Per un cane sono inseguire e catturare una preda.
- Contesa di un oggetto o “tira e molla”. Per un cane sono catturare e uccidere la preda.
- Cercare e trovare un oggetto nascosto. Per un cane rappresenta la fase di esplorazione del territorio per scovare la posizione esatta di una preda.
Come vedi quindi molte delle proposte di gioco che noi facciamo assumono un valore ben preciso nella psicologia canina.
La caccia per il cane va sempre eseguita in branco. Da questo ne consegue che il cane, quando gioca, vede in noi un compagno sociale coinvolto in questa operazione.
Ricordiamoci sempre che se il gioco riprende l’istinto alla caccia ovviamente il cane lo realizzerà attraverso le “armi” che la natura gli ha assegnato. Per cacciare una preda un cane usa in modo naturale le proprie unghie e i propri denti.
Una delle cose quindi che è necessario spiegare fin da cucciolo è come poter usare tali “ armi” in modo adeguato anche se collabora con noi in modo da evitare che il gioco si trasformi per noi in un’esperienza assolutamente negativa.
Giocare con il cane ci consente di addentrarci sempre di più nella sua psicologia e creare una relazione molto più intima e appagante.
Purtroppo riscontriamo spesso dalle domande che ci i proprietari che esistono ancora numerose false convinzioni che impediscono un corretto approccio al gioco con il cane.
Eccovi le più frequenti a cui diamo una chiara risposta:
- Giocando al Tiramolla si aumenta l’aggressività. Chi sostiene questa teoria si basa sul fatto che il cane ringhia mentre tira e strattona l’oggetto. Quel suono si chiama ringhio predatorio e il cane lo rivolge all’oggetto che nella sua mente rappresenta la preda che sta cercando di sfuggire dalla sua presa. Non si tratta quindi di un segnale negativo rivolto alla persona o all’altro cane con cui stai giocando. Non comporta alcun rischio. Anzi se ringhia mentre strattona il gioco in questione sta segnalando un pieno coinvolgimento in quella sequenza.
- Il gioco deve durare tanto. Non è corretto. Ricordiamoci che giocare per il cane equivale a replicare una sequenza di caccia. Nonostante le fasi di ricerca della preda siano molto lunghe, quelle di cattura e uccisione sono in realtà molto brevi. Se così non fosse il cane disperderebbe moltissime energie nel cercare di catturare la preda e in natura questo è ritenuto molto svantaggioso.
Nelle tipi di gioco esposte sopra ai punti 1 e 2 il cane ripercorre solo le fasi di cattura della preda.
Questa sequenza devono quindi essere piuttosto brevi ma intense. Una sessione di gioco equilibrata e a misura di cane non dovrebbe quindi durare più di 5 minuti.
- Lasciare tanti giochi al cane lo fa divertire. Non è così per il cane. Gli oggetti che non identifichiamo come giochi per un cane sono da vedersi come delle prede. Se lasciamo molti giochi il cane li legge come prede già cacciate e quindi poco stimolanti. Su questi oggetti il cane adotterà piuttosto un comportamento simile a quello alimentare mordicchiandoli, strappandoli o addirittura mangiandone dei pezzi. Ciao che piacere il cane è l’attività che noi mettiamo in campo attraverso i giochi e non gli oggetti fini a se stessi.
Riepiloghiamo quindi alcune indicazioni di massima che possono trasformare il nostro interagire con il cane attraverso il gioco in un’attività molto coinvolgente e appagante:
- Ad ogni cane il suo gioco. Casco un cane è un individuo a sé stante e ha quindi le sue preferenze sul tipo di gioco più adatto alle sue caratteristiche. Già da cucciolo è importante osservare e comprendere le sue attitudini per potergli proporre poi dei programmi di gioco strutturati in modo adeguato.
- Il gioco va “insegnato”. Giocare per il cane è un’attività spontanea ma ha necessità di apprenderne le regole. In natura gli adulti si occupano di insegnare quali siano le corrette modalità di caccia proprio attraverso il gioco. Il compito di ogni proprietario è sapere spiegare come intende far giocare il proprio cane.
- Il gioco ha un alto valore sociale. Proprio per quanto detto nel punto precedente ogni cane si aspetta di avere precise istruzioni dagli adulti del branco su come dovrà giocare. Creare quindi sequenze di gioco ben strutturate ci fornisce l’opportunità di rinsaldare il nostro ruolo di riferimento agli occhi del cane.
Queste erano alcune delle nozioni che fanno parte del nostro approccio scientifico alla cultura cinofila.
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Detto questo, ti saluto e rimango a disposizione per domande o osservazioni via mail a info@ilcaneistruito.com o tramite i nostri canali social.
A presto
Dott. Federico Fiori
Educatore cinofilo professionista
Fondatore de Il cane istruito