Seguo quotidianamente l’educazione di cani di tutte le razze ed età da molti anni. Il pensiero più ricorrente nelle persone che hanno un cane è che il cane “deve ascoltare”.
Ho sempre trovato singolare questa espressione perché presuppone una considerazione sottintesa. Se il cane “deve ascoltare”, allora qualcun altro “deve spiegare ciò che vuole”.
Una comunicazione infatti può essere efficace solo se chi dà indicazioni e chi le riceve parlano la stessa lingua!
Avete mai provato a comunicare con uno svedese che parla solo la sua lingua? Io si…un completo disastro!
Purtroppo per noi il cane non parla la nostra lingua e tanto meno la capisce.
Il cane comunica principalmenti a gesti e posture del corpo.
Imparare questo linguaggio apre delle possibilità di comunicazione enormi. I cani, se ben osservati, trasmettono una mole enorme di informazioni in pochissimo tempo riguardo al loro stato d’animo, le loro intenzioni e le loro opinioni.
Quando vengo chiamato per un nuovo caso e mi reco a casa della persona per fare la valutazione del suo cane, già entrando, sfrutto gesti e posture per comunicare con il suo cane. Entro subito nel vivo della comunicazione eppure non dico una parola. Osservo il cane, comprendo le sue aspettative.
Educare un cane non equivale a impartire ordini. La priorità è creare un canale comunicativo chiaro anche al cane. Altrimenti i buoni propositi di insegnamento sono vani in partenza.
È alla portata di tutti imparare a comunicare correttamente con il proprio cane.
Il mio lavoro quotidiano è risolvere i problemi di piccole e grandi incomprensioni tra proprietari e cani. Si parte dal cane che “deve ascoltare” e si arriva ad un cane che “non vede l’ora di capire”.
Dott. Federico Fiori